sabato 16 gennaio 2010

Autocensura al TG2 delle 2030

E' finita da pochi minuti l'edizione delle 20.30 del Tg2. Ho iniziato a cenare più o meno in contemporanea con l'inizio del telegiornale, per cui ho avuto modo di vederlo tutto, dai titoli fino ai saluti del conduttore.
Dopo una lunga serie di servizi sul terremoto ad Haiti e sulla politica italiana (ultime dichiarazioni di Napolitano, le elezioni regionali, Fini che presenta il suo libro a Bologna), il conduttore introduce una notizia di economia:
"La Banca d'Italia pessimista sulla ripr..."

A questo punto il conduttore si interrompe all'improvviso; alza gli occhi che teneva abbassati sul taccuino, come per cercare lo sguardo di chi, dallo studio, lo stava evidentemente riprendendo. Per un attimo tenta, imbarazzatissimo, di recuperare il contegno, poi si scusa a mezza voce e fa opportunamente partire un servizio su un tenerissimo cammellino salvato da una tempesta di neve nelle montagne cinesi.

Sono seguiti un paio di altri servizi di sport e di spettacolo (tra cui quello sull'uscita di Avatar nelle sale italiane), ma la notizia di economia che il conduttore aveva avuto l'inavvertenza di introdurre per poi subito interrompersi non è stata più riproposta. Si tratta, in tutta evidenza, di questa notizia: come già aveva iniziato a dire il conduttore del tg, la Banca d'Italia prevede una ripresa debole per il 2010, e pessime prospettive per il lavoro e la qualità della vita degli italiani.

La polemica berlusconiana sui media che seminano pessimismo e che con le loro cattive notizie non favoriscono la ripresa economica è ormai vecchia di qualche mese, ma evidentemente al Tg2 non se la sono scordata. In questo caso la sbadataggine del conduttore, che ha iniziato a leggere da una scaletta in tutta evidenza ancora non epurata, ha rimosso un piccolo ma significativo velo sul funzionamento delle redazioni delle principali testate televisive italiane.
Pubblicato da Ismaele a 21.04
Etichette: informazione, politica

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