sabato 17 ottobre 2009

IL 25 OTTOBRE FAI VEDERE HE CI TIENI

DOMENICA 25 OTTOBRE ALLE PRIMARIE DEL P.D.

SCEGLI TU
IL SEGRETARIO

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La lista “RIFACCIAMO LA POLITICA” (scheda azzurra)
candidato segretario nazionale
Dario FRANCESCHINI
e
La lista “RIFACCIAMO LA POLITICA” (scheda rosa)
candidato segretario regionale
Guglielmo MINERVINI
Le liste “Rifacciamo la politica” sono state formate in Puglia a sostegno della candidatura di Dario FRANCESCHINI a segretario nazionale e di Guglielmo MINERVINI a segretario regionale del Partito Democratico.
Queste liste sono per un PD aperto alla partecipazione degli iscritti e degli elettori e ritengono le primarie uno strumento fondamentale della vita democratica del partito.
Vogliamo costruire un PD radicato sul territorio e vicino ai cittadini. Vogliamo che il PD faccia una forte opposizione alla destra e costruisca l'alternativa a questo governo insieme a tutte quelle forze che si uniscono per realizzare un programma comune.
“Rifacciamo la politica” vuol dire due cose: che dobbiamo rinnovare il modo di fare politica, ma anche che vale la pena ritornare a fare politica se vogliamo difendere la democrazia e prendere nelle nostre mani il futuro del nostro Paese.

1 MELLONEGiuseppe, (Solito-TA)
2 PASSERI Federica, (Palagianello)
3 LEGGIERI Antonio, (Lizzano)
4 MINELLI Maria, (Faggiano)
5 CITO Domenico, (ItaliaMontegranaro-TA)
6 PAOLILLO Melania, (Tamburi-TA)
7 GALEONE Arcangelo Antonio, (Roccaforzata)
8 FERRARA Daniela, (Solito-TA)
9 ROVITO Lorenzo, (Monteparano)
10 FORNARO Filomena, (Grottaglie)
11 CAMMARANO Aniello, (S. Giorgio J.)
12 SARTINI Cinzia, (Borgo)
13 GAGLIANO Giosuè, (Pulsano)
14 COLAPIETRO Palma, (Massafra)
15 CAPODIFERRO Mirko, (Palagiano)
16 RUSSO Teresa, (Salinella-TA)
17 ROTELLI Piero, (Talsano-TA)
18 DEL GIUDICE Anna, (Lama-TA)

lunedì 5 ottobre 2009

LA POLITICA DEL FARE

Cari cittadini di Palagianello,
abbiamo appreso, ancora pochi giorni fa, la tanto attesa notizia che il Pug è stato “finalmente” sbloccato; si, è proprio vero, il Piano Urbanistico Generale, quel documento programmatico che si erge a strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo culturale, paesaggistico ed economico di un intera collettività ( almeno così dovrebbe essere) , ed in questo caso la nostra, si appresta ad essere approvato.

A dire il vero, in un primo momento ci siamo subito chiesti :
Vuoi vedere che l’attuale amministrazione di centrodestra si è ad un tratto svegliata dal lungo letargo che da sempre la contraddistingue, e si è messa finalmente a lavorare?
Purtroppo siamo stati prontamente smentiti.
Infatti, nell’analizzare in maniera più approfondita il risultato ottenuto dai nostri governatori, risulta evidente è chiaro, che il Pug che ci si appresta ad approvare è identico a quello che nel lontano (2003 ?) venne adottato dall’allora maggioranza di Centro Sinistra, ed è lo stesso per il quale gli attuali amministratori, in passato consiglieri di opposizione, non si sono risparmiati nell’evidenziarne la inadeguatezza alle esigenze del nostro territorio.

A questo punto la curiosità ci porta a chiedere:
Per quale ragione si è aspettato così tanto per approvare un Piano Urbanistico Generale già bello e pronto molti anni fa?
A dire il vero qualche modifica nel frattempo è stata apportata, anzi l’attuale amministrazione si è affannosamente adoperata per far rientrare nel PUG alcune aree gravate dal vincolo idrogeologico tipo la C1, ma è anche vero che il nostro strumento urbanistico è rimasto orfano della zona D4 (zona industriale).

Ma con altrettanta curiosità ci chiediamo:
Per quale ragione, allo stesso modo non ci si è battuti e non ci si batte, per far svincolare anche quella parte del Pug destinata alla realizzazione della zona industriale?
Forse si dimentica che la Zona Industriale è di fondamentale importanza per lo sviluppo economico del nostro paese, nell’interesse dell’intera collettività e non del singolo cittadino o imprenditore.
Cari cittadini, ritenendo che tali livelli di miopia non siano dovute a particolari forme patologiche, ci dispiace dirlo:

continua il gioco del Fare Politica, ma la politica è un’altra storia