sabato 31 gennaio 2009

Veltroni ricomincia da Torino il "Viaggio nell'Italia profonda"


TORINO - E' iniziato il 'Viaggio nell'Italia profonda' di Walter Veltroni. Ed è iniziato da Torino, la stessa città dove pronunciò il primo discorso da segretario del Pd. "Volevo che partisse da qui - ha detto Veltroni - perché c'è l'Italia che lavora, che innova e ricerca, che intraprende, è una città colta, con una grande amministrazione e che ha in se il Dna delle regole che vanno rispettate".

La visita allo studente di Rivoli.
L'agenda torinese di Veltroni, arrivato ieri sera in città, è iniziata questa mattina con la visita di carattere personale al giovane Andrea Macrì, lo studente rimasto coinvolto nel crollo della Scuola Darwin di Rivoli e ancora ricoverato all'Unità Spinale del Cto per una lenta riabilitazione.

Turismo.
Veltroni è poi intervenuto al convegno 'Destinazione Italia 2020' promosso da Confturismo e fondazione Rosselli. "La sicurezza - ha detto - aiuta il turismo, ma la presenza di militari ovunque non accresce l'appetibilità di un paese".

"Basta annunci".
"Non possiamo andare avanti ad annunci, fino a qualche giorno fa a qualche settimana fa si diceva che non si doveva fare, ora da Davos si parla di riforma. Si venga in Parlamento con delle idee e con delle proposte", ha detto Veltroni a proposito delle dichiarazioni fatte dal ministro dell'Economia Tremonti, in particolare sulla riforma delle pensioni. "Si venga con idee e proposte che siano ispirate ad un principio - ha aggiunto - in questo momento alle persone che soffrono, che vivono di pensioni e di salari, bisogna garantire qualche risorsa in più, non qualche risorsa in meno".

Interventi sull'auto.
"Sull'auto - ha spiegato - si è già perso troppo tempo. E non c'è cosa peggiore in un settore come questo di non far seguire subito gli annunci dalle iniziative concrete perché i consumatori fermano gli acquisti in attesa dei provvedimenti".

La contestazione.
Il segretario del Pd ha poi inaugurato una nuova sede del partito. Ma ad attenderlo ha trovato un presidio di una cinquantina di militanti di Rifondazione Comunista e del Pdc che urlavano slogan contro l'accordo sullo sbarramento elettorale per le elezioni europee. Veltroni ha incontrato i manifestanti, auspicando che la sinistra Radicale si unisca in vista delle elezioni perché così facendo "supererà ampiamente il 4 per cento".

Caso Battisti.
"Certamente i rapporti Italia-Brasile sono ottimi, come quelli tra Italia e Francia. E' giusto chiedere ad un governo amico come quello francese se sono vere le cose che Battisti ha detto", ha sostenuto il leader del Pd. "Noi - ha sottolineato - dobbiamo ottenere che Battisti venga a scontare in una grande Paese democratico come l'Italia la pena che gli è stata comminata. Quindi il governo italiano si deve impegnare ad operare in tutte le sedi perchè questo obiettivo si realizzi. Ma anche qui, basta con le battute. Dire che non si fa la partita Italia-Brasile è solo per andare sui giornali".

Crisi.
Il governo e la coalizione che lo sostiene "fanno finta di non vedere che la crisi economica è ogni giorno più drammatica, la più grave da diverse decine di anni", ha affermato Veltroni. "Il Pd è l'alternativa al disinteresse di Berlusconi e del suo governo - ha ribadito Veltroni - e il premier farebbe bene, invece che passare tutti i weekend in Sardegna, a lavorare nei fine settimana come fanno i presidenti del Consiglio degli altri paesi".

Intercettazioni.
"E' un grave errore permettere le intercettazioni solo se ricorrono le condizioni di gravi indizi di colpevolezza, così si rischia che i magistrati non possano indagare". Veltroni ha sottolineato che "la proposta del Pdl non va proprio bene. Le intercettazioni si fanno - ha detto - per appurare se esistano questi indizi di colpevolezza. La nostra proposta è che i magistrati le usino per tutti i reati allo scopo di accertare la verità. E che non debbano finire sui giornali è un elementare norma di tutela e di garanzia della privacy e dell'onorabilità dei cittadini".

"Chiesto a Berlusconi incontro pubblico".
"Ho chiesto a Berlusconi un incontro pubblico perché sono convinto che il governo sia assolutamente inadeguato a fronteggiare questa crisi", ha affermato Veltroni. "Negli altri paesi - ha aggiunto - sono i presidenti del consiglio che chiedono all'opposizione di concorrere, insieme alle forze sociali, ad un grande piano nazionale. In Italia, invece, il premier dice che gli viene l'itterizia se parla con l'opposizione".

Sussidio unico di disoccupazione.
Serve un sussidio unico di disoccupazione, ha detto il leader del Pd, definendo inaccettabile che i precari escano dal mondo del lavoro senza alcun ammortizzatore. "Ho l'impressione - ha sottolineato Veltroni - che la destra non abbia la sensibilità e la consapevolezza del disagio sociale per affrontare le nuove sfide dell'innovazione".

Alleanza riformista.
Il Pd "e un'alleanza coesa e davvero riformista sono l'unica alternativa possibile alla destra. Tutto il resto è molto difficile che possa diventare maggioranza in questo Paese", ha detto Walter Veltroni. "Sui giornali si raccontano tante cose - dice - ma il Pd ha un radicamento reale di donne e uomini che, di fronte alla drammatica crisi, tornano ad avere la consapevolezza della potenzialità e della forza che, unici, abbiamo di fronte alle sfide della modernizzazione".

"Temo ripercussioni sulla democrazia".
"Sono preoccupato per il rapporto tra questa crisi e la democrazia. Quando c'è una profonda crisi economica e sociale c'è il rischio molto serio che si possano invocare soluzioni di semplificazione della cosa pubblica", ha affermato Veltroni. "Non c'è mai stata una crisi sociale che non abbia avuto ripercussioni sul piano politico", ha aggiunto.

Genitori e figli.
Il leader del Pd ha poi aggiunto: "E' la prima volta nella storia che molti italiani pensano che i loro figli se lo faranno, faranno un lavoro peggiore del loro per questo c'è bisogno di riassumere la questione sociale in ogni azione del governo e, per quanto ci riguarda dell'opposizione".

Manifestazioni.
"Le manifestazioni si possono fare contro le scelte del governo, ma anche contro la mancanza di un piano. La crisi è esplosa in estate e non ci sono provvedimenti per affrontarla. Il Paese è fermo e non cresce", ha detto Veltroni incontrando i lavoratori e i rappresentanti dei sindacati.

Sacconi e Tremonti.
"Ieri Tremonti ha affermato che bisogna fare la riforma delle pensioni, oggi Sacconi ha detto che non è il momento, eppure fanno parte dello stesso governo - ha sottolineato il segretario del Pd - Nel giro di poche ore - ha aggiunto - un ministro smentisce l'altro, e poi parlano delle divisioni nel Pd".

Attacco al premier.
"L'Italia merita un presidente del Consiglio che si occupi del Paese, invece il nostro premier è scomparso, l'Italia avrebbe bisogno di un capo del governo che unisse il Paese e non lo dividesse, che stesse tutto il giorno seduto al tavolo a cercare le risorse per uscire dalla crisi. C'è bisogno - ha aggiunto - di un presidente del Consiglio che di fronte ad una situazione di emergenza vera chiami al tavolo il capo dell'opposizione, i sindacati, le parti sociali per vedere come risolvere questa crisi".

Prossime elezioni.
"Vinceremo le prossime elezioni perché l'Italia di fronte alla crisi ha capito che ha bisogno di essere guidata da una grande forza riformista", ha affermato il segretario del Pd parlando a Settimo davanti ad un migliaio di persone, in tre sale collegate da un circuito video.

da Repubblica del 30 gennaio 2009

venerdì 30 gennaio 2009

Rispetto


Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un crescendo di episodi di violenza contro le donne, dalle atroci aggressioni allo stupro di gruppo, avvenuti soprattutto nella città di Roma.

Per questo chiediamo che:

- il ministro dell'interno Maroni venga al più presto in Parlamento a riferire sulla grave emergenza della violenza contro le donne e sulle misure, anche finanziarie, che il governo deve mettere in campo al più presto per contrastare il fenomeno e rendere le città più sicure per le donne;

- il Parlamento prenda al più presto in esame le proposte del Pd contro la violenza sulle donne, a sostegno dei centri antiviolenza; la legge sullo stalking venga approvata al più presto; il governo metta in campo una campagna antiviolenza la quale informi le donne sulle strutture e i servizi di prevenzione e contrasto e preveda corsi di educazione al rispetto della differenza di genere nelle scuole, per promuovere il rispetto della dignità e dei diritti delle donne.

Il Partito Democratico nelle prossime settimane lancerà una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale per contribuire alla prevenzione e a una cultura del rispetto del corpo femminile.

Per aderire all'appello presto sarà online un modulo d'adesione, intanto si può aderire lasciando il proprio nome e cognome in un commento al post su PdNetwork .

Il PD, dunque, non chiede al governo l’ennesimo spot, come i tanti che l’esecutivo ha propinato ai cittadini italiani, ma un impegno vero e concreto. Il problema della violenza sulle donne è grave e complesso, e va risolto con determinazione ed efficacia.

Vittoria Franco, ministro ombra per le Pari Opportunità, intervenendo nella puntata di Punto DEM, il talk politico della tv del PD, ricorda come la questione richieda un’analisi complessiva e attenta: “non esiste solo la violenza di cui la cronaca parla – afferma – ma esiste anche, quella violenza che si consuma tra le mura domestiche”. “Sono molte, la maggioranza, - continua Franco - le donne che muoiono per mano di un parente, di un familiare. Nelle mura domestiche si esercita la violenza ma resta spesso coperta dal silenzio. E questo non può essere dimenticato pur tenendo a memoria i gravissimi fatti che sono avvenuti a Roma negli ultimi giorni”

Il PD chiede quindi un impegno a tutto campo in difesa della donna, un appello che deve essere accolto anche dalla maggioranza. "Contro la violenza sulle donne – continua l’esponente del PD - è necessario che il governo intervenga per promuovere la cultura del rispetto tra i sessi. Proprio il contrario di quello che ha fatto Berlusconi pronunciando quelle frasi indecenti”.

"Da oggi è possibile sottoscrivere l'appello del Pd contro la violenza sulle donne, firmato dal segretario Walter Veltroni, sul sito del Partito Democratico - spiega la senatrice - Sono già molte le adesioni di cittadini e cittadine, oltre a quelle del governo ombra, dei parlamentari democratici, di esponenti del mondo della cultura. La violenza contro le donne è un fenomeno sottovalutato, anche dal governo”.

Vittoria Franco, nella sua partecipazione a YouDem, spiega anche come sia importante, in questa lotta per promuovere e far consolidare la cultura del rispetto tra i sessi, intervenire sulla sicurezza ma anche sulla prevenzione. “Per questo – afferma la senatrice - chiediamo al ministro dell'interno Maroni di venire subito in Parlamento a riferire sulle misure, anche finanziarie, che il governo deve mettere in campo al più presto per contrastare il fenomeno”.

In attesa di un segnale dal governo, i deputati del Partito Democratico hanno già presentato una mozione alla Camera dove si chiede un impegno dell’esecutivo per il finanziamento di un Piano d'azione contro molestie e violenze di genere e dell'Osservatorio pubblico nazionale del monitoraggio statistico sulla violenza alle donne, istituito dalla legge finanziaria per il 2007; l’aumento dei numeri telefonici di pubblica utilità uniti a campagne informative tradotte nelle lingue più diffuse; l’istituzione, mediante urgenti iniziative in sede di Conferenza Stato-regioni, presso i pronto soccorso medici di sportelli per l'accoglienza delle donne maltrattate; corsi formativi per operatori della giustizia, delle forze dell'ordine, dei servizi sociosanitari e campagne di educazione al rispetto della donna, della persona, a partire dalla scuola: estensione della sfera di applicazione del permesso di soggiorno anche alle donne vittime di maltrattamenti o abusi sessuali.

Queste sono le prime azioni che il Partito Democratico ha messo in campo contro la violenza sulle donne. Ma non sono le uniche. Nelle prossime settimane inizierà una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale per contribuire alla prevenzione e per diffondere una nuova cultura del rispetto del corpo femminile.

martedì 27 gennaio 2009

27 Gennaio "PER NON DIMENTICARE"

"Io ho vissuto per non dimenticare quella parte di me, rimasta nel lager, con i miei vent'anni.
Ho vissuto per difendere e raccontare l'odore dei morti che bruciavano nei crematori, per difendere la memoria di tutti i miei cari e di tanti innocenti, memoria che oggi si tenta di infangare.*
Ho vissuto per raccontare che le ferite del corpo si rimarginano col tempo, ma quelle dello spirito mai. Le mie sanguinano ancora"

Elisa Springer, "Il silenzio dei vivi"

Una Memoria per il domani


Evitare l’oblio, impedire la negazione della storia e ostacolare l’ingiustificabile capovolgimento della realtà. La Giornata della Memoria che si celebra ogni 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 avvenne la liberazione degli ultimi sopravvissuti del campo di concentramento di Auschwitz, è destinata a questo: allontanare il pericolo dell’antisemitismo, scacciare il male che nel terreno putrido dell’intolleranza non smette di ritrovare vigore e forza.

I fatti che la cronaca continua ancora a raccontare non lasciano spazio a dubbi. Il pericolo esiste, e non va sottovalutato. Secondo una ricerca condotta dal Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano) e pubblicata dal Corriere della Sera mostra un quadro molto complesso e inquietante. “Il 44% della popolazione italiana – afferma la ricerca – mostra pregiudizi o atteggiamenti ostili agli ebrei”. Di questi, ben il 12% sono considerati i “veri antisemiti”.

Cifre, queste, che concorrono a giustificare la preoccupazione espressa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il primo cittadino italiano, intervenuto alle celebrazioni in memoria della Shoah, parla di “virus dell’antisemitismo”. Di un male, cioè, che va curato prima che esploda e che infetti il corpo fragile della società.

"Proprio in questi momenti - dice Napolitano - deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi più nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell'antisemitismo, contro l'insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico". Il Capo dello Stato ricorda, infatti, che la celebrazione del 27 gennaio giunge a pochi giorni dal conflitto nella Striscia di Gaza, "vissuto con angoscia dagli amici del popolo israeliano e del popolo palestinese".

Anche per il segretario del PD, Walter Veltroni, la Giornata della Memoria riguarda “qualcosa di molto attuale e per nulla rituale”.
“E’ intollerabile rovesciare le stelle di Davide in simboli nazisti, – scrive il leader democratico nel suo intervento su il Riformista – quella stella a sei punte portate sulle divise a brandelli nei campi di concentramento era l’annuncio della morte, non può che essere foriero di incomprensioni e problemi”.
“Credo sia questo il senso giusto da fare anche a questa giornata. – continua Veltroni – Il ricordo, la memoria, non è la celebrazione di un passato immobile di una storia immobile e lontana nel tempo. Deve essere un’azione attiva”.

Il segretario del PD ha anche partecipato alla cerimonia organizzata a Montecitorio, dove è tornato a parlare della "tragedia" dell'Olocausto e del pericolo di un nuovo antisemitismo. "Nessuno, in nessuna parte del mondo, qualunque divisa o tonaca indossi, tanto più se importante, può arrivare a negare ciò che non può essere negato", tuona il leader PD, "Una tragedia come quella delle Camere a gas, dello sterminio di ebrei, zingari, omossessuali, non può essere negata, nessuno ha diritto di farlo". Eppure, ancora oggi, c'è chi, come nel caso del prelato lefebvriano Williamson che ha messo in dubbio l'esistenza stessa dei forni crematori, continua ad impedire che la memoria porti con sé i semi della verità.

''Il ricordare è un dovere etico, - sottolinea il senatore del PD, Sergio Zavoli - e farne passare il significato di generazione in generazione è una pedagogia paterna, nutrita da un amore fatto di carne e spirito, che scorre lungo le vene di una filiale continuità, prima ancora che sulle pagine dettate dalla storia''.

''Un grande salto generazionale, inedito nella sua irrevocabilità, sta infatti cancellando vita e morte - ha aggiunto - di chi conobbe l'onta del secolo. Oggi il mondo ha una memoria che comincia al di qua di quell'immane peccato. Eppure abbiamo ancora tremendi motivi per dire che la memoria non è una sbiadita coscienza che ha già concluso il suo cammino, ma ciò che tiene in vita proprio quella coscienza; perché il ricordare - ha concluso Zavoli - nel senso che qui oggi intendiamo, è un dovere etico''.

Un dovere, dunque, che può e deve trovar sfogo nel riverbero della verità. Quella verità che ancora oggi viene negata da alcuni e oltraggiata da altri. Quella verità destinata a fare da cura al passato e da monito al futuro.

lunedì 26 gennaio 2009

MA QUALI FATTI?........LE SOLITE CHIACCHIERE VUOTE

Cittadini ,
siamo consapevoli del disagio e del clima quasi da farsa che va consolidandosi in questa cittadina,ma quando è troppo…. è troppo.

Precisando che lo stalinismo è morto e defunto circa un secolo fa e che il Partito Democratico è ,allo stato attuale ,l’unico partito politico che sta dettando i tempi nuovi alla politica nazionale e locale,sentiamo il sacrosanto dovere di chiarire che per l’ennesima volta la giunta Labalestra ha perso una buona occasione per stare in silenzio.
Ci chiediamo:
• Il dissesto finanziario è stato giusto o sbagliato nel 1995?
• Il bilancio lasciato dall’amministrazione Coriglione era sano a tal punto da evitare il dissesto?
• Se il dissesto non era chiuso ,perché il 2004 l’assessore Gasparre (attuale assessore al bilancio della Vostra giunta) non lo ha denunciato e anzi ha declamato quanto fosse stato giusto e quanto il bilancio lasciatogli fosse sano?
Per quanto riguarda le scuole cercate di spiegare ai cittadini quali sono le notizie distorte e false.
È stato distribuito,dal Partito Democratico, un volantino dove in allegato c’era sia la copia della Gazzetta della Regione Puglia e sia la graduatoria che riportava che Palagianello aveva ottenuto un finanziamento di € 450 mila collocandosi al primo posto nella graduatoria stessa.
Ma è vero o non è vero che con protocollo n. 5921 del 20-06-2008 la Vostra giunta ha espressamente dichiarato di voler rinunciare al finanziamento di € 297 mila ?
È vero, nel bilancio ,il commissario non ha previsto la somma di cofinanziamento di € 150 mila,ma adesso dovete spiegare ai cittadini :
• L’aumento delle vostre indennità era compreso nel bilancio del commissario?
• Le spese per gli eventi d’estate erano nello stesso bilancio?
• Senza i fuochi d’artificio ,il vescovo non avrebbe apprezzato la nostra comunità?
La coscienza sporca è la vostra, e non riuscirete a lavarla con le chiacchiere.
Per quanto riguarda la casa della salute vogliamo delle risposte concrete ,
il suolo è stato acquisito?
Con il concorso di idee si è voluto dire che l’accordo del 2003 non bastava , bensì si voleva la piena acquisizione delle aree per dotare Palagianello di un centro cittadino diverso dalle solite “vasche” che ormai tutti odiamo; Voi cosa state facendo?
Vi accontentate della pista ciclabile …….questo vuol dire essere attenti e bravi amministratori?
Per quanto riguarda il cimitero:
siamo sicuri che se il tutto fosse stato curato da qualche tecnico di Vostra conoscenza ,le infiltrazioni sarebbero state attribuite a qualche assestamento strutturale,adesso bisogna dare la colpa alle passate amministrazioni.
Sindaco Labalestra :Ti rendi conto che i due terzi della Tua giunta ha già governato per quattro anni?
Due terzi della tua giunta sono una passata amministrazione ,e niente hanno fatto per la scuola media,per la politica economica ,per l’agricoltura ,per le strade di campagna e perché il clima politico si distendesse.
La vostra non è nuova politica,ma bensì la politica dell’apparire….
Comunque ,caro Sindaco, il Partito Democratico e sempre sulla sponda del fiume e aspetta molto pazientemente.

Palagianello 25 Gennaio 2009

sabato 24 gennaio 2009

Giustizia a servizio

La giustizia e le intercettazioni sono in cima all’agenda del Partito Democratico, che ha presentato la sua proposta di legge . “Questo governo non ha una politica della giustizia, è profondamente diviso e segue solo i voleri del presidente del Consiglio, con qualcuno che ogni tanto tenta di opporsi” afferma Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia nel governo ombra del PD.
Già, perchè è senza fine il tango di Berlusconi sulle intercettazioni. Il cavaliere torna sul tema per confondere le acque a chi cerca di farsi un’idea chiara sull’argomento, affermando candidamente di non volere fermare le intercettazioni, ma di volerle soltanto circoscrivere “ai casi di reato già provato, per poter aumentare le prove a carico”. In pratica le intercettazioni non potranno più essere utilizzate per accertare un reato, ma solo per incrementare le accuse a carico dell’imputato.

La maggioranza giustifica questa grave limitazione affermando, per bocca del ministro della Difesa,Ignazio La Russa, che essa riguarderà soltanto i “reati bagatellari, di nessuna importanza”.
Evidentemente La Russa considera di minore rilevanza reati come sequestro di persona, violenza sessuale, rapina, usura ed estorsione, solo per citarne alcuni. E il dovere di cronaca impone di ricordare che fra i reati non intercettabili sarebbe compreso anche quello di corruzione in atti giudiziari, contestato a Silvio Berlusconi nel’ormai celebre processo Mills, sicuramente una coincidenza.

“Venerdì prossimo la montagna di divisioni della maggioranza partorirà il topolino di un provvedimento sulle carceri, – ha aggiunto Tenaglia - l’emergenza carceri c’è ma ci vuole un intervento incisivo, risorse economiche e umane. Se invece si tagliano i fondi, la nomina di un commissario servirà solo come alibi per nascondere il fallimento”. Il ministro ombra si è poi espresso sulla questione intercettazioni: “Si annuncia una virata a 360 gradi sul problema dei reati intercettati, e certamente noi non la consentiremo, ci opporremo ad una virata per fare entrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta . il limite temporale alle intercettazione deve esserci, ma deve essere logico, 45 giorni sarebbe un danno enorme. Con questo limite – ha concluso- Provenzano sarebbe ancora libero”.

E nelle continue smentite della maggioranza, Antonello Soro, capogruppo PD alla Camera, intravede l’ombra dei dissapori da cui essa è pervasa: “Da tre mesi Berlusconi annuncia che nel prossimo Consiglio dei ministri verrà approvata la riforma della giustizia: è evidente che c’è una divisione nella maggioranza e questo ci preoccupa”. Si esprime invece favorevolmente in merito all’apertura del governo che ha accolto le proposte del PD sui reati della Pubblica Amministrazione, “anche se,- conclude- restano molte distanze”.

E proprio su queste distanze il Partito democratico darà battaglia all’esecutivo all’interno delle aule parlamentari e della commissione Giustizia, a partire da subito. Sono già stati presentati 70 emendamenti al ddl del governo in materia di intercettazioni, all’interno dei quali, si prevede l’abbassamento della soglia al di sotto della quale le intercettazioni non sarebbero consentite o sarebbero pesantemente limitate. “Gli emendamenti del Pd – spiega Donatella Ferranti- puntano ad ampliare al massimo la categoria dei reati per i quali possono essere richieste e stabiliscono che le intercettazioni, se rilevanti, possano essere utilizzate anche in altri procedimenti penali. Inoltre, se poi risultino comprovate, non potranno essere limitate nel tempo”. In particolare il Pd chiede che si consenta l'intercettazione di tutti quei reati con una pena inferiore ai 10 anni che costituiscono serio motivo di allarme sociale. Nel ddl del Partito Democratico si trova un dettagliato elenco dei reati per il quale il ddl Alfano non prevede l'uso di intercettazioni: sequestro di persona, violenza sessuale e atti sessuali con minorenni, prostituzione, rapina, estorsione, truffa ai danni dello Stato, circonvenzione di incapaci, usura, ricettazione, traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere, adulterazione contraffazione e commercio di sostanze alimentari, incendio e incendio boschivo, bancarotta fraudolenta.

Le proposte del Partito democratico, inoltre, tengono conto delle preoccupazioni espresse dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, che nel corso di un’audizione parlamentare si era detto contrario all’abrogazione di un articolo del decreto legge 151/91 che consente di usare strumenti più agili ed efficaci per le intercettazioni telefoniche e ambientali quando si tratti di reati di mafia. Il PD chiede che tale articolo resti in vigore.

Nel corso della conferenza stampa convocata dal PD in mattinata viene toccato anche un altro tema caldo: la pubblicazione degli atti giudiziari. La posizione del Partito Democratico media tra l’intransigenza del ddl Alfano, che pone il divieto di pubblicare ogni atto d’indagine, anche riassunto, fino al dibattimento, e gli abusi che si sono avuti finora. I democratici propongono di mantenere il divieto, ma solo fino alla conclusione delle indagini preliminari. Allo stesso tempo propongono di vietare la pubblicazione di intercettazioni dichiarate irrilevanti, che verranno distrutte. Il ddl del PD prevede anche la creazione di un sistema di conservazione dei dati, un Archivio Riservato situato presso la Procura della Repubblica. Per quanto riguarda le sanzioni il testo specifica: "abbiamo ritenuto che minacciare i giornalisti in caso di violazione dei divieti di pubblicazione non fosse assolutamente una soluzione adeguata. abbiamo preferito prevedere sanzioni pecuniarie "consistenti" che possano comunque agire come deterrente, convinti che il rispetto delle regole deontologiche da parte di tutti costituisca un valore irrinunciabile".

Per quanto riguarda il diritto alla riservatezza, definito nel testo del PD "diritto all'opacità della vita privata", si propongono misure mirate e concrete: l'obbligo di eliminazione delle intercettazioni non rilevanti, la responsabilizzazione del PM in ordine alla tenuta e alla conservazione dei verbali delle intercettazioni, un drastica limitazione dei soggetti autorizzati a prendere visione dei verbali delle intercettazioni e una rigorosa custodia dei mezzi di intercettazione. A tutela del cittadino, si prevede la possibilità di richiedere al giudice civile, anche in via d'urgenza, l'adozione di una misura risarcitoria in favore del soggetto la cui dignità sia stata violata attraverso la diffusione illecita di intercettazioni e l'introduzione di sanzioni amministrative e interdittive nei confronti dei giornalisti che pubblichino le intercettazioni.

Quando alla fine della conferenza, i giornalisti fanno notare a Tenaglia come in queste ore si stiano diffondendo voci di un’ apertura da parte della maggioranza, spesso seguite da rapide smentite, il ministro ombra Tenaglia taglia corto: “Il confronto si deve fare in Parlamento ed è qui che attendiamo le proposte del centrodestra”.

INSIEME PER LA VITA


Partecipa all'iniziativa "INSIEME PER LA VITA" domenica 25 ore 9.00 stadio Jacovone TARANTO

mercoledì 21 gennaio 2009

"Voltiamo pagina. Alle provinciali con le primarie"


Veltroni all'assemblea napoletana del PD: "Al centro la questione morale"


"Tutti insieme siamo chiamati a girare pagina e a ripartire facendolo con la Serenità e la forza di un grande partito che ha di fronte a sé compiti e possibilità immense". napoli, la campania e il mezzogiorno possono e devono girare pagina, puntando su una nuova classe dirigente. lo ha ribadito il segretario del pd, walter Veltroni, durante l'assemblea pubblica del Pd di napoli. anche perché al sud il Pd ha ottenuto successi elettorali di cui essere orgogliosi, ma "Abbiamo avuto un ciclo. queste esperienze di governo - ha aggiunto - ha fatto sperare in un'occasione di riscatto per il sud, non solo napoli, ma poi è arrivata a conclusione qui e in altre regioni del mezzogiorno". Per cui serve una "messa a punto”, dal punto di vista programmatico e da quello delle classi dirigenti.

"A Napoli, in Campania e in tutto il Mezzogiorno la sfida che dobbiamo ingaggiare è che deve nascere, selezionata democraticamente, una nuova generazione di amministratori e di dirigenti della cosa pubblica che sia l'espressione di un centrosinistra nuovo, unito, sintesi delle culture diverse.

Questa è la nostra sfida da fare tutti insieme". E dopo aver ringraziato Gino Nicolais, il dimissionario segretario provinciale, ha annunciato che il candidato per le provinciali di Napoli sarà scelto con le primarie. Dal discorso nella Mostra d'Oltremare, sede dell’assemblea, non sono mancati né l'invito a Bassolino a innovare sulla squadra e sui contenuti né lo stop al correntismo interno, "Basta con gli ex Ds e gli ex Margherita - sbotta tra gli applausi Veltroni - ora ci sono i militanti del Pd, che costituiscono la risorsa per costruire l'alternativa alla destra. Un conto è il pluralismo delle idee, un conto quello delle correnti, che anzi pregiudica l'apertura di un grande dibattito nel partito. Se un cittadino viene ad un circolo - ammonisce Veltroni - nessuno si azzardi a chiedergli 'con chi stai', perché lui questo problema lo ha già risolto stando con il Pd, Noi dobbiamo decidere - scandisce Veltroni - cosa vogliamo fare da grandi: se essere solo quelli che sono contro Berlusconi, oppure riuscire a spostare i consensi, a catturare i voti che erano dall'altra parte. Vogliamo tornare alle coalizioni che vanno da Caruso a Mastella?''. E sul tema delle alleanze non è mancata una critica all'Udc di Pier Ferdinando Casini, "lo rispetto e lo capisco quando va da solo o con altri partiti dell'opposizione. Non capisco quando sta con lo schieramento contro cui si batte in Parlamento: questo avviene in troppi comuni, province e regioni''. Berlusconi, 15 anni di potere e fallimenti. "Nessun politico in Italia ha mai avuto tanto potere come quello di Berlusconi. Governa questo Paese da otto anni e per altri sette è stato a capo dell'opposizione. Ma fa sempre finta di venire da un altro Paese e non accetta di riconoscere che, se il Paese sta così, la gran parte delle responsabilità è in primo luogo sua e della destra, che ha ruolo preminente in questo Paese. Fa pagare un prezzo al Nord dove non ha fatto nulla di quello che si era impegnato a fare e uno al Sud, con il quale ha avuto un atteggiamento negativo perchè si muove in una situazione di totale assenza strategica".

Ora serve discutere in parlamento del federalismo e di riforme istituzionali a partire dalla riduzione del numero dei parlamentari da 1.000 a 530. "Solo così svrebbe senso la riforma federalista cui va accompagnato un nuovo meridionalismo''. Veltroni ha definito l'idea di federalismo che ha il centrodestra "un contentino alla Lega sul quale Tremonti non ha messo ancora una lira".

Certo se "oggi il governo Berlusconi appare in difficoltà, l'opposizione non è capace di sfruttare la situazione. Sono stati presentati dei sondaggi nei quali si dice che c'è una crisi di consenso da parte di chi governa, ma non c'è ancora la capacità da parte nostra - ha detto - di raccogliere questo disagio e di tradurlo in un consenso".

Veltroni ha poi fatto autocritica, "Siamo apparsi troppo chiusi in noi stessi. Ora vanno messi a fuoco gli obiettivi programmatici, con la rimessa al centro della questione morale come punto qualificante dell'azione di governo". Al centro al questione morale. La questione morale non è solo l'onestà richiesta da chi governa, ma anche una certa idea dei rapporti tra partito e società. "I partiti politici si devono fermare a un certo punto perchè c'è la società civile con le sue competenze e la sua autorganizzazione. Fuori i L enuov etecnologie per smaltire i rifiuti. "Non ha senso avere un atteggiamento di ostilità nei confronti delle nuove tecnologie per smaltire i rifiuti. Dobbiamo arrivare a un ciclo di smaltimento dei rifiuti che sia fatto sulla base delle nuove tecnologie che consentano di smaltire i rifiuti producendo energie. Impianti che possono funzionare nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali".

Poi ha ricordato che proprio a Napoli "è cominciata un'emergenza rifiuti, momento drammatico in cui è stata vissuta anche la campagna elettorale, ma non è una questione che possa essere facilmente attribuita solo alle responsabilità locali".

Per il leader del PD c’erano all'interno della coalizione dell'Ulivo, elementi di contraddizione, posizioni "molto diverse, che hanno contribuito a questa difficile situazione. Una delle ragioni per cui decidemmo di andare da soli - ha aggiunto Veltroni - era proprio per non ripetere esperienze di questo tipo".

lunedì 19 gennaio 2009

Bersani (Pd) visita l'Ilva di Taranto


TARANTO - «La siderurgia attraversa una crisi a livello mondiale, ma bisogna salvaguardare i posti di lavoro, non impoverire il livello di produzione e puntare all'innovazione e alle migliori tecnologie»: lo ha detto Pierluigi Bersani (Pd), parlando con i giornalisti a margine di un incontro a Taranto con i dirigenti dell'Ilva ed i lavoratori dello stabilimento siderurgico. Attualmente sono quasi 3.500 i dipendenti dell'Acciaieria collocati in cassa integrazione.

«L'Ilva - ha detto Bersani - deve investire su sicurezza e ambiente. Le legge regionale sull'abbattimento delle diossine è ambiziosa, ma può produrre i suoi effetti solo con un patto azienda-territorio». «Bisogna cogliere il tempo della crisi - ha concluso l'esponente del Pd - per uscire dalle sabbie mobili e rendere l'azienda più solida. Nelle migliori economie mondiali le industrie rappresentano un elemento centrale».

domenica 18 gennaio 2009

LA CASA DELLA SALUTE DI PALAGIANELLO RISCHIA DI SALTARE L’Amministrazione di centrodestra non ha individuato nessuna area



PALAGIANELLO – I maestri dell’annuncio senza fatti.

Anche l’Amministrazione Comunale di Palagianello di centrodestra (Sindaco Labalestra) promette sui giornali una partenza per la Casa della Salute a Giugno prossimo che non esiste. Lo ha denunciato per primo durante un incontro tenutosi venerdì 16 Gennaio a Palagianello Egidio Pastore, il segretario del PD di Palagianello. La motivazione è molto semplice, le aree precedentemente individuate non sono state nemmeno acquisite. Esiste continua il segretario Pastore “solo una delibera di intenti la n°40 dell’Ottobre del 2008 e nulla più”. Ciò implica l’impossibilità per la ASL di procedere alla progettazione che aveva avocato a sé, visto l’immobilismo dell’Amministrazione. Palagianello, da prima in Provincia di Taranto a raggiungere l’accordo fra i medici di base necessario, ora rischia di perdere una occasione di facilitare l’assistenza primaria, per pazienti e medici. Le Case della Salute concentrano tutti i medici del territorio in unico luogo con evidenti vantaggi e tendono ad effettuare tutti gli accertamenti diagnostico-strumentali di base 7 giorni su 7 e per almeno 12 ore al giorno. Nella Casa della salute si informatizzano tutti i dati sanitari e si attivano le procedure di teleconsulto e di telemedicina che consentano una diagnosi specialistica di 2° livello. Si rischia di vanificare un protocollo d’intesa tra i medici del territorio e l’Amministrazione Comunale stipulato in data 3 Aprile 2007. Protocollo giunto dopo una serie di incontri ai quali avevo personalmente partecipato garantendo l’impegno fattivo per quanto di mia competenza. Infatti tempo dopo la Casa della Salute di Palagianello è tra le tre inserite nel P.A.L., il Piano Attuativo locale che tutte le ASL tramite i loro direttori generali stanno elaborando. Un’altra è prevista a Lizzano ed un’altra a Taranto nel Rione Salinella. Il Piano Attuativo Locale è il completamento tecnico del Piano Regionale di Salute anche per ottenere una certezza di programmazione finora sempre mancata nella gestione diciamo così –avventurosa- della sanità jonica. Cosa succederà ora? E’ semplice. Se l’area continuerà a non essere individuata e messa a disposizione della ASL, altri Comuni della zona occidentale con medici pronti a collaborare potrebbero offrire una candidatura. L’opzione Casa della Salute a Palagianello rischia di sfumare per realizzarsi poi chissà quando. Quindi prima di sbandierare risultati meglio essere cauti, anche per questo, giovedì 29 Gennaio il PD di Palagianello promuoverà una ulteriore iniziativa di sensibilizzazione al gravissimo disimpegno dell’Amministrazione, non seguito da opportuno silenzio. Una scelta in linea con lo specialista nazionale (Berlusconi) che intanto taglia fondi al Sud, e poi fa dire al suo ministro Fitto di non preoccuparsi.
Palagianello, 16 Gennaio 2008 Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino

sabato 17 gennaio 2009

L'on. PIERLUIGI BERSANI A TARANTO


Lunedì 19 gennaio l'on. Pier Luigi BERSANI, Ministro dell'economia del governo ombra del PD sarà a Taranto dove avrà una fitta serie di appuntamenti.
Alle ore 15.30 l'on. Bersani incontrerà i lavoratori e i delegati, accompagnato dall'on. Ludovico Vico e alla presenza delle segreterie di FIOM, FIM e UILM, all'interno dello stabilimento ILVA.
Successivamente, alle ore 18.00 parteciperà alla manifestazione provinciale del PD sul tema: "le proposte del PD per uscire dalla crisi" che si terrà presso il salone degli Stemmi della Provincia in via Anfiteatro a Taranto. L'iniziativa sarà coordinata da Donato Pentassuglia, Segretario provinciale del PD, interveranno l'on. Ludovico Vico e Gianni Florido, Presidente della Provincia, le conclusioni saranno tratte dall'on. Pierluigi Bersani.
Sulla presenza dell'on. Bersani a Taranto il Vice segretario provinciale del PD Luciano Santoro dichiara: "Taranto rappresenta uno dei punti più critici della grave crisi industriale e sociale che stiamo vivendo nel Mezzogiorno, per questo il PD jonico metterà al centro della propria iniziativa politica le questioni del lavoro e le proposte per fronteggiare la crisi economica; la presenza dell'on. Bersani a Taranto vuole testimoniare in maniera autorevole proprio questo impegno."
p/l'ufficio stampa
Pino Mellone

DA COMUNE AUTONOMO A FEUDO DI MOTTOLA

uno dei temi dell'ultima campagna elettorale è stata la famosa questione sullo scalo ferroviario.
L'attuale Sindaco , per anni all'opposizione ,contestava la mancata realizzazione dello scalo merci a Palagianello sostenendo a gran voce che lo stesso avrebbe portato sviluppo economico.
Oggi che è Sindaco,le ricordiamo che tale carica richiede senso di umiltà e dedizione ,Lei nulla sta facendo per realizzare un impegno assunto solennemente con i cittadini ,ma anzi partecipa ad iniziative che prevedono a Castellaneta ,in contrada Grotta Lupara la realizzazione dello scalo merci.
Non vorremmo che dopo anni di colonizzazione da parte di Castellaneta oggi i nuovi colonizzatori risiedono e ricoprono alte cariche a Mottola.
La storia si ripete.
Dopo aver perso lo svincolo autostradale negli anni '70 con un giovane e rampante sindaco oggi,in nome del cambiamento,si rischia di perdere lo scalo merci.
Come Partito Democratico chiediamo al sindaco Labalestra di aprire a breve termine un tavolo con RFI per affrontare :

1-la questione scalo merci

2- che la nuova stazione ferroviaria non venga abbandonata come quella di Castellaneta (visto che la volonta di RFI è di lasciare la sede senza personale di servizio)

venerdì 16 gennaio 2009

DICE IL SAGGIO……

Lo scorso Novembre ,con il volantino dal titolo “GENERAZIONI DI FENOMENI”,il Partito democratico di Palagianello informava la cittadinanza che l’attuale compagine al governo del nostro paese era riuscita a perdere i finanziamenti per la ristrutturazione delle scuole ,per meglio capirci i soldi per ristrutturare la scuola materna Marconi.
Naturalmente i nostri amministratori hanno minimizzato accusando il Partito Democratico di fare mera demagogia e abbiamo incassato in silenzio perché ,pur essendo consapevoli della spiccata incapacità ad amministrare del sindaco Labalestra e della sua giunta potevamo denunciare ma non riuscivamo a dimostrare, in quanto avevamo raccolto la notizia dal trafiletto di un quotidiano.
Dice il saggio :”con il tempo e con la paglia maturano le nespole “,e così è !!!!!!!!

Riportiamo integrale dicitura di parte del Piano Triennale di Edilizia Scolastica 2007/09:

con delibera n. 2099 dell’11 Novembre 2008 è stata modificata e rimodulata l’intera graduatoria triennale di merito relativa ai comuni della provincia di Taranto ,facenti parte del piano triennale di edilizia scolastica 2007/09.
Le modifiche sono state necessarie a seguito della revoca dei finanziamenti già approvati ed assegnati, con atto di giunta n. 1734/2007,ai comuni di Palagianello e Faggiano .

Il comune di Palagianello ,con nota prot. n. 5921 del 20.6.2008 ha espressamente dichiarato di voler rinunciare al finanziamento statale –regionale di euro 297.000,00 (duecentonovantasettemila) assegnato per gli interventi di adeguamento a norma presso la scuola materna “Marconi”.

Come si può notare dalla tabella in allegato,il comune di Palagianello è al primo posto per quanto riguarda il punteggio per l’attribuzione dei fondi ,quindi è stato dimostrato che i nostri edifici scolastici sono veramente fatiscenti o peggio ancora pericolanti;
come mai in un paese con una giunta che sa approvare tante variazioni di bilancio per far quadrare i conti si è rifiutato un finanziamento già acquisito , che solo del bene avrebbe potuto fare alla nostra comunità?

Se è un fatto di “alto contenuto morale” reperire dei fondi per saldare i debiti delle passate amministrazioni,quali sono i motivi della rinuncia al finanziamento in questione?

Sappiamo che risponderete “la colpa è del commissario prefettizio” ma vi portiamo a memoria che Vi siete insediati ad Aprile 2008 e che il provvedimento è datato Giugno 2008, pertanto la responsabilità è da attribuire alla vostra evidente incompetenza , alla vostra scarsa lungimiranza e negativa capacità di programmazione.

Anni fa,all’oratorio,insegnavano che se fai del male al tuo prossimo e poi gli chiedi scusa ,dimostri di essere una persona con una certa etica ; ma ,una persona ,per dimostrare che ha un “alto contenuto morale”,non deve mai fare del male al suo prossimo.

Cari amministratori,il Partito Democratico non fa demagogia, bensì denuncia la cattiva politica e l’arroganza che traspare da proclami per consensi ottenuti con false promesse che sottolineano come la giunta Labalestra sia ,nonostante l’età anagrafica dei componenti , espressione di vecchia politica priva di qualsiasi voglia di riformarsi.

PS.se ti interessa leggere la delibera della giunta regionale visita il sito e documentati:
www.regionepuglia.it/aree tematiche/opere pubbliche e trasporti

clicca sulla delibera e leggi

sabato 10 gennaio 2009

Fermare la guerra di Gaza non è un obbiettivo impossibile.DOBBIAMO FARE LA NOSTRA SCELTA.Complici della guerra o costruttori di pace?

Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta?

Vergogna!
Quanto sta accadendo è vergognoso. Vergognoso è il silenzio dell’Italia e del mondo. Vergognosa è l’inazione dei governi europei e del resto del mondo che dovevano impedire questa escalation. Vergognoso è il veto con cui gli Stati Uniti ancora una volta stanno paralizzando le Nazioni Unite. Vergogna!

Niente può giustificare un bagno di sangue.
Nessuna teoria dell’autodifesa può farlo. Nessuno può rivendicare il diritto di compiere una simile strage di bambini, giovani, donne e anziani senza subire la condanna della comunità internazionale. Nessuno può arrogarsi il diritto di infliggere una simile punizione collettiva ad un milione e mezzo di persone. Nessuno può permettersi di violare impunemente la Carta delle Nazioni Unite, la legalità e il diritto internazionale dei diritti umani.

Tutto questo è inaccettabile.
Inaccettabile è il lancio dei missili di Hamas contro Israele. Inaccettabile è la guerra scatenata da Israele contro Gaza. Inaccettabile è l’assedio israeliano della Striscia di Gaza. Inaccettabile è la continuazione dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Inaccettabili sono le minacce di distruzione dello Stato di Israele. Inaccettabili sono le violenze, le umiliazioni e le immense sofferenze quotidiane inflitte ai palestinesi e la costante violazione dei fondamentali diritti umani. Inaccettabile è il nuovo muro costruito sulla terra palestinese. Inaccettabile è il silenzio e l’inazione irresponsabile dell’Onu, dell’Europa e dell’Italia.

La continuazione di questo dramma è una tragedia per tutti.
La più lunga della storia moderna. Nessuno può chiamarsi fuori. Siamo tutti coinvolti. Tutti corresponsabili. Questa guerra non sta uccidendo solo centinaia di persone ma anche le nostre coscienze e la nostra umanità. Il nostro silenzio corrode la nostra dignità.

Complici della guerra o costruttori di pace? Dobbiamo fare la nostra scelta. Altre opzioni non ci sono.

Di fronte a queste atrocità, dobbiamo innanzitutto cambiare il modo di pensare. Non ha alcun senso schierarsi con gli uni contro gli altri. Occorre trovare il modo per aiutare gli uni e gli altri ad uscire dalla terrificante spirale di violenza che li sta brutalizzando. Anche la teoria dell’equidistanza è insensata perché nega la verità e falsa la realtà. La vicinanza a tutte le vittime è il modo più giusto di cominciare a costruire la pace in tempo di guerra.

Dobbiamo uscire dalla cultura della guerra.

E’ vecchia e fallimentare. Nessuna guerra ha mai messo fine alle guerre. La guerra può raggiungere temporaneamente alcuni obiettivi ma finisce per creare problemi più grandi di quelli che pretende di risolvere. Non c’è nessuna possibilità di risolvere i problemi dei palestinesi, di Israele e del Medio Oriente attraverso l’uso della forza. La via della guerra è stata provata per sessant’anni senza successo. Anche il buon senso suggerisce di tentare una strada completamente nuova.

Dobbiamo pensare e realizzare il Terzo.
Non sarà possibile risolvere la questione palestinese o mettere fine alle guerre del Medio Oriente senza l’intervento di un Terzo al di sopra delle parti. Oggi questo Terzo purtroppo non esiste. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è ancora paralizzato dal veto degli Stati Uniti. I governi europei sono divisi e incapaci di sviluppare una politica estera comune. Ma questa realtà non è immutabile. Esserne consapevoli deve spingerci a lavorare con ancora maggiore determinazione per pensare e realizzare il Terzo di cui abbiamo urgente bisogno.

Fermare la guerra non è un obiettivo impossibile.
Le Nazioni Unite devono cambiare, imporre l’immediato cessate il fuoco, soccorrere e proteggere la popolazione intrappolata nella Striscia di Gaza. L’Europa deve agire con decisione e coerenza per fermare questa inutile strage e ridare finalmente la parola ad una politica nuova. Non può permettersi di sostenere una delle due parti. Deve avere un autentico ruolo conciliatore.

La guerra deve essere fermata ora.
Non c’è più tempo per la vecchia politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti. E’ venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell’Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente. Senza dimenticare il resto del mondo. Per questo, dobbiamo fare la nostra scelta.

Giovani, donne, uomini, gruppi, associazioni, sindacati, enti locali, media, scuole, parrocchie, chiese, forze politiche: “a ciascuno di fare qualcosa!“

Perugia, 6 gennaio 2009

Tavola della Pace, Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani, Acli, Agesci, Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera - Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Legambiente, Associazione delle Ong italiane, Beati i Costruttori di pace, Emmaus Italia, CNCA, Gruppo Abele, Cipsi, Banca Etica, Volontari nel Mondo Focsiv, Centro per la pace Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli (prime adesioni, 6 gennaio 2009)


Le adesioni vanno indirizzate alla Tavola della pace
via della viola, 1 (06100) Perugia 075.5736890 – Fax 075.5739337 segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it

mercoledì 7 gennaio 2009

IL SILENZIO: UN OCCASIONE PERSA

Proprio quando ci si chiede cosa la giunta del sindaco Labalestra stia realizzando di concreto a Palagianello ,ecco che spunta un articolo che con i soliti editti spiega il nulla.
Fortunatamente qualche progetto in sospeso della scorsa amministrazione da la possibilità ,al nostro sindaco di creare un pò di movimento,altrimenti di cosa si parlerebbe?
Se l’amministrazione provinciale di centrosinistra non avesse reso realizzabile il progetto Area Vasta e l’amministrazione Vendola (centrosinistra) non dava la possibilità di realizzare la casa della salute e bollenti spiriti, saremo già alla frutta ,anche perché la rimozione dei binari e la realizzazione della pista ciclabile è un accordo che è stato stipulato con l’ente ferrovie nel 2003.
Quindi di cosa si parla?
Quali sono questi grandi impegni presi per il 2009?
Il 07 Gennaio alla riapertura della scuola la mensa non funziona i bambini sono stati mandati a casa ;ma quanto può essere importante il disagio delle famiglie rispetto al proprio apparire?
La parola d’ordine della PdL è formulare editti a tutto spiano,intorbidire l’acqua in modo che il fondo non sia mai a vista.
Si parla del successo raggiunto (il 21%) con il nuovo metodo della raccolta dei rifiuti ,il ritorno al cassonetto sembra che abbia giovato al paese;ma in quella percentuale è anche compreso il materiale plastico non ritirato dalla stazione di conferimento?
Ma come può essere un successo il 21% quando Palagianello ,con il porta a porta integrale ,ha raggiunto il 70 % (si può documentare) ed è stato premiato come uno dei comuni più ricicloni della Puglia ?
Capiamo che ognuno ha i suoi limiti ,ma il vero successo è superarli ,non si può gridare al successo quando i numeri dimostrano l’evidente fallimento.
Il Sindaco Labalestra quando parla del passato non parla mai della passata amministrazione,ma delle passate amministrazioni(altrimenti rischierebbe di coinvolgere qualche suo assessore nella lunga lista di accuse che lancia),come nel caso del dissesto economico : “bisogna scoprirne le cause.”
Forse la causa più evidente è che l’amministrazione Rubino ha trovato tantissimi debiti lasciati dall’amministrazione precedente la sua?
Sarebbe una risposta troppo logica che potrebbe portare a memoria quando l’assessore Gasparre diceva che il dissesto era stata la soluzione più giusta per risollevare le sorti del paese (vedi stenotipie dal 2004 al 2006) ora è di tutt’altro parere ;è strano, lo sport non ha insegnato niente a questi giovani,infatti nello sport quando si cambia squadra, della vecchia società e del vecchio allenatore si parla sempre bene ,in politica così non può essere, la gratitudine non è una dote ,viene considerata una debolezza.
A giugno ,oltre ad essere tolti i binari ,abbiamo saputo dall’assessore Borracci che parte anche la realizzazione della casa della salute.
Era ora!!!!!!!
Però …………..chi ci garantisce che questa non è l’ennesima bufala?
Come Partito Democratico chiediamo che l’assessore renda pubblico l’atto che dona il suolo pubblico all’ASL per realizzare la casa della salute e ci aspettiamo che esponga anche il progetto della stessa in modo da rendere credibile quello che dice,altrimenti la signora Borracci ha perso una buona occasione per stare in silenzio e meditare.
Si acclama al nulla…………………..ma che fine hanno fatto :
• La ristrutturazione della scuola media Marconi con l’ampliamento dell’attuale palestra in modo da trasformarla in palazzetto dello sport?
• La piscina comunale non è più fra le priorità ?
• Il parco naturale ,dopo aver mandato a casa tutte le associazione, chi se ne prende cura?
• Il cartonificio ?
Siamo ormai un paese tutta casa e chiesa,feste e proclami,ma con la spina dorsale a pezzi.
Siete stati eletti con il 57% dei consensi,e dovete per sempre essere grati a chi vi ha votato,perché grazie a questi cittadini , in questo periodo di profonda crisi , voi avete raggiunto la tranquillità economica grazie alle giuste indennità che vi siete erogati al massimo consentito.

domenica 4 gennaio 2009

Costituzione ad personam

Liberismo. Federalismo. E infine Presidenzialismo. Ecco l'Italia che progetta Silvio Berlusconi. Dopo aver regolato i conti con i magistrati. E messo il bavaglio alle intercettazioni

Silvio BerlusconiC'è chi si è già portato avanti con il programma. Il ministro delle Politiche agricole, il super-leghista Luca Zaia, per esempio: di recente ha fatto togliere dal suo ufficio del ministero di via XX settembre la foto di Giorgio Napolitano, il capo dello Stato che rappresenta l'unità nazionale. Due istituzioni che nel 2009 potrebbero essere messe a rischio dalla girandola di riforme, costituzionali e non, che il centrodestra si prepara a mettere in campo nei prossimi mesi. Si comincia il 20 gennaio, quando il federalismo fiscale fortemente voluto dalla Lega arriverà alla prova dell'aula del Senato. Negli stessi giorni la Camera sarà impegnata in un altro disegno di legge che sta molto a cuore a Silvio Berlusconi, quello che vieta le intercettazioni. Per poi passare alle partite successive: la giustizia, con la riscrittura di alcuni articoli della Costituzione. E il piatto forte del menù berlusconiano: il presidenzialismo."L'obiettivo del nostro governo si può riassumere in tre parole: liberismo, federalismo, presidenzialismo". Lo dichiarò il Cavaliere nell'aula di Montecitorio, era il 2 agosto 1994, e non si può negare che almeno in questo sia stato coerente. L'elezione diretta del presidente della Repubblica è nei suoi piani da quando è entrato in politica, esattamente 15 anni fa, dal discorso della discesa in campo in tv, con la calza a coprire la telecamera e alle spalle una libreria, già allora presidenziale. E ha ripetuto il suo credo nella conferenza stampa di fine anno: "È una riforma essenziale". Per poi frenare sui tempi di realizzazione: "Non abbiamo ancora esaminato il tema, non lo faremo nemmeno nel 2009. Ma nella seconda parte della legislatura bisogna arrivarci". Ma c'è chi pensa che in realtà il presidenzialismo potrebbe essere messo in cantiere già nella seconda metà di quest'anno. Uno dei più fieri oppositori di Berlusconi, il deputato centrista Bruno Tabacci, ne è convinto: "Conosco bene Silvio. Se la crisi economica dovesse aggravarsi nei prossimi mesi, la tentazione di trovare una via d'uscita istituzionale per lui diventerebbe irresistibile". E poi ci sono i tempi di approvazione: doppia votazione di Camera e Senato, a sei mesi di distanza. Se si cominciasse a discuterne nella seconda metà del 2009 la riforma arriverebbe ad approvazione alla fine del 2010, salvo intoppi: nella parte finale della legislatura, come annunciato dal Cavaliere, giusto in tempo per chiamare gli elettori a votare sul presidenzialismo all'italiana con il referendum confermativo previsto dall'articolo 138 della Costituzione. Un passaggio che il premier già mette nel conto, anzi, auspica. Qualcosa di simile solo al referendum del '46 in cui gli italiani decisero tra Monarchia e Repubblica: ma in questo caso la scelta sarebbe pro o contro il Cavaliere che sogna di passare alla storia come il fondatore della Terza Repubblica italiana. Eletto al Quirinale a furor di popolo.
A interrompere la sua marcia trionfale, però, ci sono numerosi ostacoli. Non solo gli istituti di garanzia previsti dalla Costituzione in vigore, a partire dall'attuale presidente della Repubblica. Non solo i partiti dell'opposizione, da Casini a Di Pietro passando dal Pd, che minacciano di fare le barricate e potrebbero ritrovarsi uniti dalla battaglia comune. A guastare i sonni del Cavaliere ci sono soprattutto i contrasti all'interno del centrodestra dove i presidenzialisti sono per ora in minoranza. Nel governo siamo al bricolage costituzionale, al fai-da-te delle riforme. Ognuno ha la sua: la Lega è contraria all'elezione diretta del capo dello Stato e molto più interessata a portare a casa il federalismo fiscale. Per raggiungere l'obiettivo si sta ritagliando un inedito ruolo di mediazione con il Pd. Bossi, che nel governo Berlusconi è ministro delle Riforme, ha stoppato Berlusconi due volte in pochi giorni: la prima per bloccare la riforma della giustizia, che il premier voleva già prima di Natale per incassare il clima di discredito verso la magistratura provocato dalla guerra tra le procure di Salerno e di Catanzaro, la seconda per fermare sul nascere la tentazione presidenzialista del premier. "Berlusconi il Quirinale deve meritarselo sul campo. Si misurerà sulle riforme", avverte un altro ministro leghista, Roberto Calderoli. E già, perché dopo l'approvazione del federalismo da parte delle Camere arriverà il momento dei decreti di attuazione che spettano al governo: è lì che potrebbe scattare lo scambio. L'accelerazione dei decreti patteggiato con il via libera della Lega al presidenzialismo: la trattativa è aperta.

di Marco Damilano de L'Espresso