lunedì 5 ottobre 2009

LA POLITICA DEL FARE

Cari cittadini di Palagianello,
abbiamo appreso, ancora pochi giorni fa, la tanto attesa notizia che il Pug è stato “finalmente” sbloccato; si, è proprio vero, il Piano Urbanistico Generale, quel documento programmatico che si erge a strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo culturale, paesaggistico ed economico di un intera collettività ( almeno così dovrebbe essere) , ed in questo caso la nostra, si appresta ad essere approvato.

A dire il vero, in un primo momento ci siamo subito chiesti :
Vuoi vedere che l’attuale amministrazione di centrodestra si è ad un tratto svegliata dal lungo letargo che da sempre la contraddistingue, e si è messa finalmente a lavorare?
Purtroppo siamo stati prontamente smentiti.
Infatti, nell’analizzare in maniera più approfondita il risultato ottenuto dai nostri governatori, risulta evidente è chiaro, che il Pug che ci si appresta ad approvare è identico a quello che nel lontano (2003 ?) venne adottato dall’allora maggioranza di Centro Sinistra, ed è lo stesso per il quale gli attuali amministratori, in passato consiglieri di opposizione, non si sono risparmiati nell’evidenziarne la inadeguatezza alle esigenze del nostro territorio.

A questo punto la curiosità ci porta a chiedere:
Per quale ragione si è aspettato così tanto per approvare un Piano Urbanistico Generale già bello e pronto molti anni fa?
A dire il vero qualche modifica nel frattempo è stata apportata, anzi l’attuale amministrazione si è affannosamente adoperata per far rientrare nel PUG alcune aree gravate dal vincolo idrogeologico tipo la C1, ma è anche vero che il nostro strumento urbanistico è rimasto orfano della zona D4 (zona industriale).

Ma con altrettanta curiosità ci chiediamo:
Per quale ragione, allo stesso modo non ci si è battuti e non ci si batte, per far svincolare anche quella parte del Pug destinata alla realizzazione della zona industriale?
Forse si dimentica che la Zona Industriale è di fondamentale importanza per lo sviluppo economico del nostro paese, nell’interesse dell’intera collettività e non del singolo cittadino o imprenditore.
Cari cittadini, ritenendo che tali livelli di miopia non siano dovute a particolari forme patologiche, ci dispiace dirlo:

continua il gioco del Fare Politica, ma la politica è un’altra storia

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