lunedì 16 novembre 2009

LETTERA APERTA

Cari cittadini,
inizio questa mia introducendola con una frase che il Segretario Pierlugi Bersani ha pronunciato alla festa nazionale del PD giovani:
abbiamo paura a pronunciare la parola tessera come se fosse una parola sessuale mentre e’ solo un adesione, come il ruolo degli elettori, che si valuta in base al loro numero.
Il partito non è una palestra per i nostri esercizi.
Per me il partito è uno strumento, il fine è la società
.”
Questa introduzione serve a dare corpo ad una mia riflessione sulla attuale composizione del consiglio comunale di Palagianello e per capire voglio coinvolgere tutto il movimento di centro sinistra, di sinistra e tutti coloro che oggi si sentono riformisti.
La domanda che rivolgo a tutti è questa:
vi siete chiesti , cari cittadini, i quattro consiglieri di “Insieme per il progresso” quale ideale stanno perseguendo, quali sono gli obbiettivi e i loro progetti visto che, dopo tutto questo periodo di latente opposizione non si riesce di capire a quale partito appartengono?
Il Partito Democratico di Palagianello insieme ad altre forze di centro sinistra, alle elezioni amministrative del 2008 ha cercato di conferire un minimo di identità politica rendendo credibile la coalizione “insieme per il progresso” che, al contrario, dimostrandosi poco lungimirante e senza tener conto del rispetto e della lealtà politica che era dovuta a chi la faccia l’ha messa per mantenere alti degli ideali, ha preferito trasformare una coalizione in un semplice movimento che accontenta solo qualche nostalgico.
È proprio vero, gli Italiani sono un popolo ( siamo un popolo) di poeti, di tecnici di calcio e sono anche quelli che vivono di luoghi comuni e di grandi nostalgie.
Tutti parliamo di politica ma quando arriva il momento di esporsi mettendo la propria faccia siamo bravissimi a contribuire con il classico “appoggio esterno”.
Ultimamente i partiti sono stati demonizzati (a Palagianello in particolare) a favore di movimenti che stanno facendo perdere il concetto fondamentale della connotazione e collocazione che conferisce una adesione identitaria, in questo caso la tessera ad un partito.
Incontro tantissima gente che invoca il ricongiungimento ed il rinnovamento della sinistra ma senza impegnarsi a realizzarlo, considerando i partiti delle scatole vuote che se qualcuno cerca di riempire bisogna marchiarlo come incapace o addirittura come nemico da combattere; tutti possono esprimere il proprio pensiero, il problema e far si che lo stesso venga preso in considerazione.
Vorrei che la politica cominciasse a lavorare per qualcosa e la finisse di crearsi dei nemici da sconfiggere, le elezioni si perdono anche perché il popolo vuol bocciare qualcuno, non sempre perché l’avversario merita la vittoria.
Per rimanere attaccati a posizioni di prestigio si continua a sfoggiare la parola “sinistra” ma poi si attacca l’unico partito che è contenitore di modelli di centro e di sinistra e ne conserva gli ideali senza far prevalere le idee di nessuno, si attaccano le persone che aderendo ad un partito vogliono organizzare il proprio modo di fare

politica insieme a tante altre persone che hanno l’obbiettivo di conquistare l’esercizio del potere politico.
Invece, ultimamente, si stanno creando dei sognatori che sono lontani anni luce dagli uomini che servono per cambiare questa comunità.
Non sappiamo da chi siamo rappresentati in consiglio comunale e, non si può incidere presso un’amministrazione provinciale o regionale (sono stato in un movimento civico e quindi scrivo la mia esperienza) se non si è rappresentati da un partito, quando si esterna il proprio pensiero su un quotidiano cartaceo non si riceve nessuna considerazione se non quella personale; questo fa capire che i movimenti devono nascere con l’obbiettivo di far crescere i partiti e non il contrario.
Poi è legittimo fare politica tutti i giorni con grande impegno e facendo delle scelte personali, ma l’organizzazione ed il governo sono un’altra cosa, non serve fare testimonianze politiche o quant’altro se si è portatori del solo pensiero personale, altrimenti ci si comporta come degli ultras di una squadra di calcio che fanno la stessa identica cosa.
Dal dopoguerra in poi far parte di un partito è la cosa più rilevante per chi fa politica, quindi il mio invito a tutti voi è quello di abolire e di evitare di far crescere queste forme mutevoli che di sicuro non identificano i valori e gli ideali in cui ci si riconosceva un tempo.
Iscriversi ad un partito, insieme ad altre persone da la possibilità e la certezza di condividere un certo numero di valori facendo forte quel detto che dice che “l’unione fa la forza”.
In queste parole è racchiuso il vero scopo di essere parte attiva di un partito; mettersi insieme ad altri per far contare di più ciò in cui credi.
Rimanere lontano dai partiti favorisce il disfattismo, l’ostruzionismo ed il disimpegno.
Se si continua a prendere le distanze dai partiti si lascia tutto nelle mani dei soliti noti che continuano ad sostenere un loro preciso disegno che altro non fa che alimentare la disaffezione verso la politica, tiene lontano tutto ciò che è nuovo e diventa qualcosa di incontrollabile.
I partiti sono gli intermediari fra il popolo e gli organi costituzionali, grazie ai partiti viene conferito ai cittadini il potere di partecipare a dare degli indirizzi che siano determinanti per tutta la politica nazionale.

Palagianello 16 Novembre 2009


Egidio Pastore

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